ENERGIA
Per ogni tipologia di intervento consigliabile per la riqualificazione energetica dell’impianto analizzato viene redatta una descrizione tecnica che avrà il compito di specificare:
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Risparmio energetico conseguibile;
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costi di realizzazione stimati;
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fattività dell’intervento;
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costi di manutenzione;
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tempi di rientro dell’investimento;
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margini di miglioramento della qualità dell’illuminazione;
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affidabilità dell’intervento relativamente alle tecnologie utilizzate;
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altri vantaggi conseguibili come versatilità di regolazione, minori esigenze di manualità e riduzione dell’impatto ambientale.
Illuminazione pubblica e risparmio energetico: tipi di interventi
Le principali tipologie di intervento da effettuare per aumentare l’efficienza energetica dell’illuminazione pubblica sono:
Sostituzione di strutture di sostegno e componenti con elementi a maggiore efficienza
(lampade, alimentatori e corpi illuminanti)
Le lampade a vapori di mercurio utilizzate nella maggior parte degli impianti di illuminazione pubblica, oltre a generare un elevato consumo energetico, emettono una luce di tonalità gialla che non risulta adatta alla sensibilità dell’occhio umano.
Un progetto di sostituzione progressiva delle lampade tradizionali con quelle di ultima generazione, come i LED, consente di ottenere un risparmio economico quasi pari al 70%, assicurando una maggiore durata, una netta riduzione dei costi di manutenzione e migliori prestazioni.
Le lampade a LED garantiscono infatti un’elevata efficienza dal punto di visto energetico: ad accensione immediata, esse permettono di ottenere una regolazione della potenza luminosa ed emettono una luce bianca fredda che consente di illuminare le strade offrendo vantaggi anche sulla sicurezza stradale.
L’adozione della tecnologia LED permette, inoltre, di ottenere una notevole riduzione dell’impatto ambientale per la totale assenza di componenti inquinanti come il mercurio.
Da non sottovalutare anche la struttura di sostegno, che dovrà essere conforme al tipo di illuminazione da fornire.
A questo scopo gli interventi da attuare dovranno essere tesi a far variare l’altezza del punto luce e la lunghezza del braccio per ottimizzarne l’inclinazione.
Adozione di sistemi automatici di accensione e spegnimento dei punti luce
(sensori di luminosità e di regolazione del flusso)
L’installazione dei riduttori di flusso può assicurare un risparmio energetico pari a circa il 30%, che, però, è spesso difficilmente conseguibile a causa delle prescrizioni della norma UNI 10439, che richiede determinati requisiti qualitativi e quantitativa dell’illuminazione stradale, spesso in assenza di un omogeneo piano urbano di illuminazione.
Se si tiene conto di queste limitazioni, l’adozione dei regolatori di flusso permette di ottenere una riduzione dei consumi pari al 15-20% circa.
I regolatori di flusso luminoso offrono una funzione di stabilizzazione e regolazione della tensione delle lampade, programmabile in funzione dell’orario di accensione, prolungandone la vita e riducendo al tempo stesso le emissioni di anidride carbonica in rapporto alla minor energia consumata.
Alcuni test hanno evidenziato come il flusso luminoso emesso viene mantenuto a livelli elevati anche dopo 15.000 ore.
Il prolungamento della vita delle lampade permette di ridurre gli interventi di sostituzione e contenere i costi di smaltimento di quelle esauste, riducendo così i costi di gestione degli impianti e garantendo un notevole ritorno economico.
Il risparmio energetico che è possibile ottenere grazie alla duplice funzione di stabilizzazione e regolazione dei regolatori di flusso dipende in larga misura anche dalla tipologia di lampade utilizzate e dallo stato dell’impianto stesso.